-GIUSEPPE TAMBURRANO-
Metà dei cittadini non va a votare. Il Partito fu comunista che contava oltre 2 milioni di iscritti, che si è fuso con la Margherita, è crollato a centomila tesserati.
Il segretario Renzi, non contento di monopolizzare il potere nel PD, dà vita ad un’altra organizzazione politica, parallela o collaterale, come si diceva una volta, la sua Leopolda e si attende l’adesione di Marchionne e di altri personaggi che non se la sentono di iscriversi al PD. La crisi del capitalismo si aggrava ma solo poche e fievoli voci la denunciano. La destra estrema si rafforza e trova leader di spessore: Salvini. Quello che è stato a lungo il sindacato del PCI, la CGIL, è in forte contrasto col PD, fino allo sciopero. L’organizzazione più militante della CGIL è contro il sindacato madre: Landini contro Camusso. Il PSI offre il suo 0,8% al PD rinunciando a battersi per crescere sotto la bandiera del socialismo. E con la crisi economica cresce il disagio sociale.
Ma la società non è spenta: tanti circoli, clubs, associazioni di ispirazione laico-socialista, diffusi in tutto il paese sopravvivono, facendo una vita stentata: ma non sono fuochi fatui ma fiammelle alimentate da antichi ideali ma non dalla forza di unirsi in un comune disegno, “navi senza nocchiero” (o barchette).
Noi alla Fondazione Nenni ci interroghiamo: che fare? Prendere contatto con le realtà socialiste disperse nel paese non è possibile, perché non le conosciamo tutte. Né ci sentiamo di disinteressarci del problema rinchiudendoci nelle nostre mura. Il nostro blog è molto visitato, ma da singoli. Eppure può diventare uno strumento di comunicazione e di interscambi culturali e progettuali, senza perdere nulla del suo carattere aperto alla collaborazione di amici del mondo laico, progressista e cattolico.
Volontà, se non vuol, non s’ammorza, ma fa come natura face in foco, se mille volte violenza il torza.
