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Parole e fatti

-di GIUSEPPE TAMBURRANO-

In una delle tante troppe uscite Renzi disse “petto in fuori” che era pronto ad inviare truppe italiane in Libia per combattere l’ISIS e disciplinare l’immigrazione clandestina. Chiacchiere! Eppure, con tutte le cautele, quelle è la via maestra.

Bush ed il “compagno” Blair hanno fatto la guerra a Saddam Hussein infischiandosi dell’ONU e sapendo di mentire, affermando che in Irak erano nascosti strumenti di distruzione di massa. Sia detto tra parentesi Saddam era un despota, un satrapo ma di fatto garantiva la stabilità della zona oggi devastata dall’ISIS. Con Saddam al potere non avremmo avuto l’Isis e le terrificanti prospettive della Tunisia e soprattutto della Siria.

Erdogan ha scatenato l’attacco contro l’Isis ed i curdi senza chiedere il permesso a nessuno ma proponendo, ovviamente, il coinvolgimento della Nato.

È lecito che l’Italia che sopporta da sola il peso enorme dell’immigrazione clandestina che parte dalla Libia ed è indirizzata prevalentemente verso altri paesi europei (i quali rifiutano di accogliere i profughi o alzano muri o reti di ferro spinato) prenda le iniziative di autotutela.

I nostri soldati con l’assistenza di mezzi USA e della Nato dovrebbero sbarcare sulla costa libica, con la protezione della Marina militare europea, e di concerto con la Tunisia, con il governo di Tobruch cacci l’ISIS da Tripoli e crei le strutture di una “enclave” entro la quale esaminare le richieste di asilo dei disperati che provengono da tutta l’Africa imbarcando, quindi, coloro che sono stati riconosciuti come aventi diritto su navi europee verso i porti italiani di transito.

Caro Renzi così ci si comporta da statisti parlando meno e facendo di più! Così si fa fronte alla tragedia dell’immigrazione clandestina mettendo gli altri paesi europei difronte alle loro gravi responsabilità.

 

 

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