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HA RAGIONE IL PAPA

15/05/2013 Città del Vaticano, piazza San Pietro, udienza generale del Mercoledì di papa Francesco

-GIUSEPPE TAMBURRANO-

Negli anni d’oro del socialismo i Prampolini, i Matteotti polemizzavano con i preti accusandoli di promettere la beatitudine nell’al di là ma trascurando di solidarizzare con i poveri in questa vita, spesso appoggiando gli interssi dei ricchi non ostante che Cristo avesse detto: “E’ più facile che un cammello passi per la cruna di un ago che un ricco entri nel regno dei Cieli”.

Tanta acqua è passata sotto i ponti. Oggi i socialisti sono spariti e a difendere le ragioni e i diritti dei più deboli troviamo spesso la Chiesa e segnatamente papa Francesco. Ed io, non credente, mi ritrovo spesso dalla sua parte. Anche su problemi che non hanno a che fare con la giustizia sociale.

Le leggi di natura sono “incontestabili” e possono essere violate (o in casi positivi regolate) ma non negate.

La prima legge di natura che riguarda tutto il creato è la riproduzione per la continuità della vita. In tutta la natura la vita si riproduce con l’ “accoppiamento” tra Adamo ed Eva. Il rapporto sessuale tra due Adamo o tra due Eva equivale alla estinzione della razza umana.

Questo non vuol dire che due esseri umani dello stesso sesso non possano sentire l’attrazione e ritengo giusto regolare la loro convivenza con una normativa di sostegno. Ma consentire l’adozione di un bambino, anche se figlio di uno della coppia, no perché un bambino ha bisogno del padre e della madre. Perciò ha ragione il Papa.

 

 

 

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