– DI FRANCESCA VIAN –
Continuo il breve excursus estivo sulle parole d’autore che furono dette su Nenni. “Collo cotto di animale tenace” non è dunque una parola d’autore di Nenni, ma è una parola d’autore su Nenni.
Lo scenario è quello di una domenica del 1954, nel “serale animamento” di Bologna. Qui il poeta Franco Fortini stava ascoltando la discussione di due amici.
“Così parlando era venuto buio in terra e intorno a noi si faceva più fitta la folla. Tra gli alberi di un parco si accendevano le luci della festa dell’Avanti! e illuminavano le bandiere. (…) E su tutto, dagli altoparlanti nascosti fra le frasche irrigidite dai fari elettrici, si abbatteva la voce enorme e rauca di Nenni. In quella voce persuasiva e densa, che recava, ma senza alcuna volgarità, gli accenti stessi del socialismo-passione, in quello ch’esso ha di più elementare e di più indomabile, si poteva sentire, con l’eco dell’antica ansia di giustizia egualitaria, l’ansia nuova, segreta e preveggente, (…) per le forme nuove e imprevedute assunte dalla lotta delle classi. Come quella, infinite altre sere di domenica dovevano essere passate, mi sembrava, per quella gente, a sentir ripetere le parole di giustizia, speranza e lotta: ed erano state anche lotta e paura e uccisione. (…) Quella medesima mattina avevo osservato Nenni mentre
(…) La grande riunione sfollava il parco, la festa si chiudeva; era davvero una sera di domenica. Udivo un canto di Bandiera rossa e in quello un verso che m’è sempre parso riassumere tutta un’ingenua ma vittoriosa fiducia: “Noi siamo in tanti”. Infatti la gente che ci passava accanto ci credeva loro eguali. Noi non curavamo più di volerlo parere o essere. Ma la forza dell’angolo di terra e di storia dove ci è sortito vivere è più grande di noi e si dimostra nella impossibilità di ridurci veramente stranieri”.
Questo testo è tratto da “Dieci inverni. 1947-1957. Contributi ad un discorso socialista”, Feltrinelli. Dopo avere scritto questo libro, Fortini si amareggia e restituisce la tessera del partito socialista: la tessera di carta.
Una tessera del cuore e dell’ingegno firma questa pagina, così densa di suggestioni e di poesia.
Franco Fortini “era un uomo molto sicuro e anche molto umile”, ha detto Angelo Branduardi, che fu suo studente. Ci rivediamo la prossima settimana con cavaliere de’ leoni, immagine d’autore di Enzo Sipione su Nenni. francescavian@gmail.com
