Giornata Mondiale per la commemorazione e per la dignità delle vittime di genocidio e della prevenzione di questo crimine

-di Valentina Attili –

Nel settembre del 2015, l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite ha designato il 9 dicembre come Giornata Internazionale per la Commemorazione e la Dignità delle Vittime di Genocidio, nonché per la prevenzione di questo grave crimine. Il genocidio costituisce l’apice della disumanità, un’intenzionale operazione volta a annientare completamente un gruppo etnico, religioso o nazionale. La Giornata Mondiale per la Commemorazione delle Vittime di Genocidio ci concede l’occasione di ponderare sulla dolorosa storia di tali avvenimenti e di rendere omaggio alla memoria di coloro che hanno patito e perso la vita in conseguenza di queste atroci tragedie.

La commemorazione delle vittime di genocidio non si limita a essere un semplice atto di ricordo, ma rappresenta anche un impegno solenne per prevenire futuri crimini di tale gravità. Costituisce un appello alla nostra responsabilità collettiva di preservare la dignità umana e di collaborare per costruire un mondo in cui il genocidio sia considerato impensabile.

Tra i casi storici in cui il crimine di genocidio è stato riconosciuto a livello internazionale sono compresi:

  • Il genocidio armeno (1915-1916, circa 1,5 milioni di morti);
  • L’Olocausto (1933-1945, circa 15-17 milioni di morti);
  • Il genocidio cambogiano (1975-1979,500.000 – 1.800.000 morti);
  • Il genocidio del Ruanda (1994, 174.000 morti);
  • La guerra in Bosnia ed Erzegovina (1992-1995, circa 000 morti).

La prevenzione del genocidio richiede una comprensione approfondita delle cause sottostanti e un impegno attivo nella promozione della tolleranza, della diversità e della giustizia sociale. Educazione e consapevolezza sono strumenti fondamentali per creare società che respingono l’odio e promuovono la coesistenza pacifica tra gruppi diversi. In questo contesto, le Nazioni Unite svolgono un ruolo centrale nel coordinare gli sforzi internazionali per prevenire il genocidio. Programmi di formazione, iniziative diplomatiche e azioni concrete sono essenziali per contrastare le tensioni etniche e religiose che potrebbero sfociare in violenze indiscriminate.

Inoltre, la Giornata Mondiale per la Commemorazione delle Vittime di Genocidio è un’opportunità per esortare gli Stati membri a rafforzare le leggi nazionali e internazionali contro il genocidio, garantendo che coloro che commettono tali crimini siano portati davanti alla giustizia.

Nella stessa giornata si commemora anche il 75° anniversario della Genocide Convention, ossia la Convenzione del 1948 che segnò il primo accordo sui diritti umani adottato dall’Assemblea Generale. Tale trattato rappresenta l’assunzione di responsabilità da parte della comunità internazionale nell’evitare la ripetizione degli errori passati, fornendo simultaneamente la prima definizione giuridica di genocidio, universalmente accettata a livello nazionale e internazionale. Proprio l’articolo 2 del trattato definisce il genocidio come “ciascuno degli atti seguenti, commessi con l’intenzione di distruggere, in tutto o in parte, un gruppo nazionale, etnico, razziale o religioso, come tale:

  1. Uccisione di membri del gruppo.
  2. Lesioni gravi all’integrità fisica o mentale di membri del gruppo.
  3. Sottoposizione deliberata del gruppo a condizioni di vita intese a provocare la sua distruzione fisica, totale o parziale.
  4. Misure miranti ad impedire nascite all’interno del gruppo.
  5. Trasferimento forzato di fanciulli da un gruppo ad un altro”.

In aggiunta, la Convenzione stabilisce l’obbligo per gli Stati membri di prevenire e punire questo crimine.

Ogni individuo ha un proprio ruolo nella prevenzione del genocidio. La promozione dei valori fondamentali di uguaglianza, rispetto e comprensione reciproca nella vita di tutti i giorni contribuisce a costruire società resilienti e resistere alle forze distruttive che possono portare al genocidio. A tal proposito, si ricordano le parole di Adama Dieng, consigliere speciale delle Nazioni Unite sulla prevenzione del genocidio:

“Il Genocidio rappresenta la cosa peggiore dell’umanità. Ricordare gli eventi del passato e rendere omaggio a coloro che sono morti dovrebbe rafforzare la nostra determinazione a impedire che tali eventi si ripetano”.

 

 

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