CARO BABBO NATALE, TI SCRIVO… – RECENSIONE TEATRALE

-di RITA BORELLI-

 

Si avverte aria di festa entrando al teatro Olimpico. Il palcoscenico è addobbato e pieno di pacchi avvolti in carta brillante. In un angolo, un gigantesco albero di Natale. Le luci creano ad arte un’atmosfera che si intona agli ornamenti natalizi. La scenografia è ricca di simboli festivi e predispone al divertimento dello spettacolo che di li a pochi minuti vedrà sul palco Maurizio Battista, con il suo one man show Caro Babbo Natale, ti scrivo…  con il quale l’artista intenderebbe forse celebrare lo spirito del Natale, in un’aura di magia e tradizione. Ma sarà proprio così?

In questo scenario festaiolo fa il suo ingresso Maurizio Battista, che come prima cosa su richiesta di alcuni spettatori deve rimuovere i pacchi che impediscono la visibilità nelle prime file.  Ha un’aria sorniona e divertita. Dalle sue prime battute, si inizia già tutti a ridere. Il maestro di cerimonia, solitario su un palco grande che riempie in ogni angolo con la sua disinvolta presenza, invita il pubblico in una danza incalzante di gag sagaci e storie surreali, creando immediatamente un diffuso sentore di spensierata allegria.

È innegabile che Maurizio Battista possieda una capacità singolare nel connettersi con il pubblico attraverso la sua genuina disponibilità e semplicità. La sua abilità nel trasformare le situazioni comuni, che ognuno di noi vive nel quotidiano, in momenti comici è notevole. Egli aggiunge a queste situazioni un tocco personale che rende lo spettacolo coinvolgente e divertente: raccontare situazioni personali, anche imbarazzanti, con grande sincerità. Ciò che dimostra abilità e spirito di divertimento nella vita di tutti i giorni. La vivace interazione che ha con il pubblico aggiunge uno strato extra di partecipazione e autenticità, trasformando gli spettatori in parte attiva nella creazione dei momenti comici.

Battista è abile nel rendere spassoso il più comune degli eventi quotidiani, sottolineandone con leggerezza i lati negativi, mostrandone la paradossale normalità. Tutto questo, unito a tempi recitativi ben studiati, creano il giusto ritmo. Un ritmo in grado di tenere ogni singolo spettatore incollato alla poltrona per più di tre ore senza mai provare noia o stanchezza.

Battista si cimenta in monologhi e cronache del suo vissuto con un candore disarmante. Solo per citare alcuni momenti: l’esperienza della cena in un noto ristorante gourmet, dove le pietanze, per quantità e forma, rendevano i cibi irriconoscibili e con prezzi altissimi.

Comica anche l’esperienza vissuta da Dado, Gabriele Pellegrini (amico e ospite d’eccezione nello spettacolo di Battista) in un ufficio pubblico romano, dove due persone affette da handicap, – un sordomuto e l’altro con problemi alle braccia -, assegnati a ruoli incompatibili con le loro menomazioni. Il sordomuto all’ufficio informazioni, dove la comunicazione verbale è essenziale, e la persona con problemi agli arti superiori messa a svolgere attività di consegna di moduli. Situazione ai limiti del paradosso che ha consentito a Maurizio Battista di duettare con battute a raffica in modo delizioso insieme al suo amico e collega.

Lo spettacolo vola via leggero, con l’artista che con il suo fresco umorismo cattura l’attenzione e la partecipazione di ogni spettatore, dimostrando un’ottima padronanza del palco e trasformando le banalità quotidiane in momenti buffi così da generare continue risate spontanee. La semplicità nell’affrontare argomenti imbarazzanti con un tocco personale, dimostra che si può far ridere senza venir meno in autenticità. In sintesi, il one man show di Maurizio Battista è stato un mix ben equilibrato di arguzia, umanità e condivisione del palco con alcuni dei suoi amici più cari: oltre a Dado, i Los Locos. La serata si è chiusa lasciando nella mente di ognuno dei presenti il sapore di come sia possibile scoprire nel normale lo straordinario, ridendoci su senza farsene un cruccio.

Poi, calato il sipario, si torna alla vita di tutti i giorni. Ma con spirito diverso e più leggero.

Teatro Olimpico

 

Dal 19 Dicembre 2023  al 14 Gennaio 2024

 

MAURIZIO BATTISTA

Caro Babbo Natale, ti scrivo…

 

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