FARÀ GIORNO – recensione teatrale

-di RITA BORELLI-

 

È Farà giorno il nuovo spettacolo in scena al Teatro Parioli dal 31 Gennaio all’11 Febbraio, per la regia di Piero Maccarinelli, con Antonello Fassari, Alvia Reale e Alberto Onofrietti.

La storia è ambientata in un appartamento grigio e malinconico di un quartiere della periferia romana, dove i palazzi e le case sembrano tutti uguali. Anche gli arredi riflettono la tristezza accumulata nel tempo, sono opachi e privi di vita. Qui, vive i suoi giorni un anziano pensionato: Renato. È un ex valoroso partigiano, che custodisce nel suo animo un  passato di storie coraggiose, che il tempo non è riuscito ha cancellare dai suoi ricordi.  Siamo all’incirca nell’anno 2006, un periodo storico in Italia contraddistinto da momenti di grande confusione e ricerca di identità.

L’incontro fortuito tra Renato e Manuel – un giovane teppista dalle simpatie nazifasciste -,  avviene a seguito di un incidente provocato da Manuel ai danni di Renato. I due protagonisti si ritrovano improvvisamente uniti da un imprevedibile e strano destino. Inspiegabilmente – pur nella diversità delle loro idee -, Renato e Manuel riescono a formare una strana unione.

Renato, con la sua medaglia d’oro al valore della Resistenza, ed i nobili ideali di libertà e responsabilità, è ad una distanza siderale dal pensiero di Manuel, il quale ha una visione distorta della storia, di come affrontare la vita, e che manifesta nell’aggressività le ombre di un’ideologia falsata che non ha vissuto personalmente ma solo per sentito dire, che esprime con espressioni convenzionali e stereotipate. Manuel ha alle spalle  una complessa storia familiare ed un cattivo rapporto con i genitori.  I due da avversari e con idee apparentemente inconciliabili, riescono a sviluppare – attraverso una sorta di intricati scontri, inganni e rivelazioni – un dialogo costruttivo che condurrà entrambi ad una comprensione ed avvicinamento generazionale. La partita tra Renato e Manuel va oltre gli ideali di libertà e visioni della storia, le loro schermaglie vivaci diventano un intreccio di parole che svelano le loro debolezze e paure tra il passato e il presente.

Me ecco apparire l’elemento dirompente. Aurora,  la figlia di Renato, assente dalla sua vita da oltre trenta anni. Aurora ha un passato burrascoso e pieno di rimpianti e di sentimenti mai svelati. Il suo apparire riapre in Renato vecchie ferite, ma gli offre anche l’opportunità inattesa di una riconciliazione. Il ritorno di Aurora aggiunge un tocco di tragedia, mostrando le difficoltà relazionali tra genitori e figli, e  sottolineando il tema della memoria storica e la necessità di tramandare gli ideali alle nuove generazioni. Le conversazioni talvolta vivaci e brillanti tra i protagonisti donano una certa leggerezza alla narrazione, mentre le sfumature di commozione che non vengono censurate rendono il testo una commistione di commedia e dramma, ben equilibrata.

Interessante drammaturgia, intrisa di  tensioni narrative e sottili intrecci emotivi che ha perso, purtroppo, la sua bellezza a causa di una regia che non è riuscita a cogliere pienamente la ricchezza dei dettagli e delle sfumature presenti nella trama. La carenza registica di tradurre in modo efficace le stratificazioni del testo ha privato lo spettacolo delle sue potenzialità, lasciando l’opera non ben esplorata e non costruita sul palcoscenico.

Anche gli attori sono sembrati risentire di questa carenza registica, a cominciare da Antonello Fassari – in possesso di buone abilità attoriali -, ha purtroppo mostrato una recitazione che si è limitata alla superficie del personaggio, non approfondendone le sfumature emotive che il ruolo richiedeva. Analogamente, anche  Alvia Reale e Alberto Onofrietti hanno condiviso la stessa tendenza, mancando di effettuare un’analisi accurata e meno superficiale dei personaggi, che avrebbe potuto donare spessore ed emotività allo spettacolo. Nonostante le sfide mancate, la rappresentazione è risultata tuttavia una esperienza godibile.

 

TEATRO PARIOLI

31 GENNAIO | 11 FEBBRAIO 2024

Antonello Fassari, Alvia Reale, Alberto Onofrietti

FARÀ GIORNO

commedia in due atti di Rosa A. Menduni e Roberto De Giorgi

regia Piero Maccarinelli

scene Paola Comencini

musiche Antonio Di Pofi

produzione Teatro Franco Parenti

fondazione nenni

Via Alberto Caroncini 19, Roma www.fondazionenenni.it

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