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Il Drago: Simbolo Mitologico tra Origine e Contemporaneità

di Valentina Attili

 

La figura del drago attraversa le culture e le epoche, incarnando di volta in volta potenza, sapienza, distruzione e protezione. Dai miti dell’antichità sino alle reinterpretazioni moderne, questa creatura leggendaria ha mantenuto un ruolo centrale nell’immaginario collettivo.

Le Origini del Drago

Le prime raffigurazioni del drago risalgono alle civiltà mesopotamiche, dove creature serpentiformi con poteri soprannaturali venivano associate agli dèi e al caos primordiale. Un esempio significativo è il drago Tiamat della mitologia babilonese, rappresentazione del caos sconfitto dal dio Marduk per portare ordine nel cosmo.

Nella mitologia cinese, il drago ha un’accezione completamente diversa: è simbolo di saggezza, forza e buon auspicio. Spesso raffigurato come una creatura lunga e sinuosa, dotata di poteri divini, il drago cinese è visto come un guardiano della natura e delle acque. L’imperatore cinese stesso era considerato la manifestazione terrena di questa creatura mitologica.

In Occidente, invece, il drago assume connotazioni più minacciose. Nell’antica Grecia, il drago Ladone custodiva i pomi d’oro del giardino delle Esperidi, mentre il mito di San Giorgio e il drago, diffusosi in epoca medievale, narra di un cavaliere che sconfigge la bestia per salvare una fanciulla e un’intera città. Questi racconti riflettono la concezione medievale del drago come incarnazione del male, spesso associata al demonio e alla prova dell’eroe cavalleresco.

Il Drago nel Medioevo e nel Rinascimento

Durante il Medioevo, il drago diventa una figura centrale nell’iconografia cristiana, simboleggiando il peccato e la tentazione. Molti santi sono raffigurati nell’atto di uccidere un drago, come segno di vittoria della fede sulla malvagità. Allo stesso tempo, nelle saghe nordiche, come quella dei Vichinghi, il drago è una creatura temibile, custode di tesori, come il drago Fafnir nella leggenda dei Nibelunghi.

Con il Rinascimento, la visione del drago si evolve: la creatura mitologica diventa anche oggetto di studio e speculazione filosofica. Studiosi come Athanasius Kircher tentano di spiegare scientificamente l’esistenza di queste creature, mentre in ambito artistico e letterario il drago mantiene la sua aura simbolica e fantastica.

Il Drago nella Cultura Contemporanea

Nel XIX e XX secolo, il drago inizia a essere reinterpretato attraverso la letteratura fantastica e il cinema. Un esempio celebre è Smaug, il drago di “Lo Hobbit” di J.R.R. Tolkien, che incarna l’avidità e la distruzione, ma anche l’intelligenza e la maestosità. Il drago torna protagonista nei romanzi fantasy, nei giochi di ruolo e nelle saghe cinematografiche, come “Harry Potter”, “Il Trono di Spade” e “Dragonheart”.

In ambito videoludico, i draghi assumono ruoli diversificati: da nemici da sconfiggere in giochi come “The Elder Scrolls V: Skyrim”, a creature da domare e alleati in titoli come “Dragon Age” e “Monster Hunter”. Anche nella cultura pop giapponese, il drago mantiene la sua duplice natura di simbolo di potere e forza, come nei manga e negli anime “Dragon Ball” e “One Piece”.

Il drago ha attraversato i millenni trasformandosi da creatura del mito a icona della cultura popolare, adattandosi ai mutamenti delle credenze e delle sensibilità delle epoche. Da incubo medievale a simbolo di saggezza orientale, fino a protagonista del fantasy moderno, il drago continua a esercitare un fascino irresistibile su ogni generazione, mantenendo intatta la sua natura di creatura leggendaria.

 

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