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4 5 6 – recensione teatrale

-di RITA BORELLI-

 

456, spettacolo scritto e diretto da Mattia Torre, in scena al Teatro Vascello dal 27 Febbraio al 3 Marzo, con i bravissimi Massimo De Lorenzo, Carlo De Ruggieri, Cristina Pellegrino e con Giordano Agrusta, potrebbe avere come titolo anche: “Tenebre e squallori di una famiglia emarginata”.

Perché? È semplice, è la storia di una famiglia ristretta  – madre, padre e figlio – che vive in una valle isolata, avvolta dal silenzio e lontana dal mondo. Ognuno cova nel proprio cuore dolore e rabbia per l’altro, che è parte del tessuto stesso della terra che li circonda.  La loro storia è l’attesa agitata e timorosa per l’arrivo di un ospite illustre e forse anche sua moglie, da accogliere con il massimo riguardo, perché questi dovrebbe fare qualcosa per la famiglia, e per tale ragione si sta preparando una cena pantagruelica.

L’eco distorto di violenza e disperazione che regnano nella casa, racconta le grettezze e cattiverie che si consumano lontano da sguardi indiscreti. La valle, remota e isolata, dovrebbe essere il rifugio sicuro dalla frenesia del mondo esterno, ma questa in realtà nasconde oscure ombre; e le radici di questa famiglia affondano in un terreno di profonda ignoranza e tradizione, dove regna la violenza, tramandata di generazione in generazione, divenuta un retaggio intollerabile. La povertà e mancanza di opportunità contribuiscono a mantenere intatto il ciclo di questa violenza, mentre un dialetto intenso e talvolta incomprensibile riflette l’isolamento e la loro totale chiusura col mondo esterno.

Ognuno vive un intreccio di tensioni irrisolte e rancori accumulati negli anni. Madre, padre e figlio comunicano tra loro più con sguardi carichi di rabbia che con parole di affetto. Le cause di questi loro comportamenti sono molte: frustrazioni legate alla povertà, mancanza di prospettive, incapacità a gestire le proprie emozioni e soprattutto la loro paura di uscire da un mondo che credono sia confortevole e sicuro. Le conseguenze di questa atmosfera avvelenata si manifestano in modi devastanti. Il figlio – che sembra essere vecchio, ma che ha solo diciannove anni -, cresce circondato da un senso misto di impotenza, rassegnazione che diventa via via sorda e profonda rabbia verso i genitori, per i quali prega e spera che muoiano. La madre e il padre si consumano lentamente in un turbine di amarezza e rimpianti, mentre la violenza diventa il linguaggio universale della famiglia. Neppure l’ospite tanto atteso, che alla fine farà il regalo desiderato risolverà il dramma di questa famiglia squallida ed emarginata.

Una storia che ha messo in luce temi complessi e quanto mai attuali, come: la violenza domestica, la disfunzione familiare e l’isolamento sociale. Il tutto trattato come solo un talento come Mattia Torre – di cui avvertiamo profondamente la mancanza -, avrebbe saputo fare: con leggerezza ed intelligente ironia. Facendo sorridere su argomenti complessi e dolorosi, e fornendo il là per una riflessione su dinamiche che talvolta si vivono all’interno delle famiglie, e sui comportamenti distruttivi che possono emergere quando manca comunicazione e rispetto reciproco.

Bravissimi e talentuosi gli interpreti: Massimo De Lorenzo, Carlo De Ruggieri, Cristina Pellegrino e Giordano Agrusta, i quali hanno esaltato il potere della recitazione e dell’arte.  Attraverso il loro impegno e la loro abilità, hanno trasformato una narrazione oscura in uno spettacolo ironico, leggero che ha fatto divertire e contemporaneamente riflettere. Hanno recitato in modo totale utilizzando tutti gli strumenti a loro disposizione: la voce, il corpo e la mimica del volto, riuscendo a comunicare emozioni e sfumature anche senza pronunciare parole. Sono stati attori che sono riusciti a trasformare il palcoscenico in un luogo magico, dove ogni movimento e ogni espressione ha fatto vivere e riflettere.

 

Roma – Teatro Vascello

Stagione 2023/2024

 

dal 27 febbraio al 3 marzo

 

4 5 6

 

con Massimo De Lorenzo, Carlo De Ruggieri, Cristina Pellegrino
e con Giordano Agrusta
scritto e diretto da Mattia Torre
produzione Marche Teatro / Nutrimenti Terrestri / Walsh

 

 

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