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Generazione X. Monologo semiserio di un cinquantenne impreparato – recensione teatrale

-di RITA BORELLI-

 

Nel vasto scenario della vita, ci troviamo spesso ad essere sia attori che spettatori del nostro sé. Soggetti ad un’attenta osservazione e giudizio da parte della società contemporanea, così come abili sceneggiatori, interpretiamo un ruolo nel palcoscenico del teatro dell’esistenza.

Lorenzo Marone, noto scrittore Italiano e che ora possiamo dire senza tema di essere smentiti anche bravissimo interprete, ha voluto condividere con il pubblico attraverso la sua delicata e intelligente ironia un suo reading dal titolo: Generazione X. Monologo semiserio di un cinquantenne impreparato, andato in scena al teatro San Carluccio di Napoli il 9 e 10 Marzo. Attraverso questo racconto abbiamo scoperto le etichette e i cliché generazionali che la società contemporanea affibbia ad ognuno di noi.

A seconda della nostra età anagrafica infatti, veniamo catalogati e collocati in categorie diverse.  Ecco quindi che per esempio coloro che sono nati subito dopo la fine della Seconda guerra mondiale vengono definiti: boomer. Quelli invece nati tra gli anni ’70 e ’80 appartengono alla generazione X. E in ultimo la nuova generazione, quella moderna i cosiddetti millennials. La lettura che  Marone interpreta, ci delizia riferendoci fatti e aneddoti spiritosi, sia suoi personali che di amici e conoscenti, illustrandoci di ogni genere le caratteristiche peculiari.

Ecco quindi la descrizione penetrante ed ironica ad iniziare dai più vetusti: i boomer. Chi sono?  Tutti quelli “attempati ma non decrepiti” che hanno una nostalgia senza fine per il passato. Sono cresciuti nell’epoca del rock ‘n’ roll e delle proteste per i diritti civili (di cui ancora godono oggigiorno quelli della generazione X); sono quelli che oggi mostrano ostilità verso la tecnologia,  mentre i giornali cartacei sono sacri; così come il vinile rimane l’unico modo autentico di ascoltare musica!

La generazione X invece, è quella caratterizzata da un innato senso di cinismo e sarcasmo. Si sente attuale, eppure ha nostalgia per le vecchie videocassette che guardava con il lettore VHS. È quella cresciuta con la saga di Star Wars, e i cartoni animati come i Trasformers, i Puffi, I Goonies, Le tartarughe Ninja ed altri. Sono moderni eppure  incapaci di fare i selfie e i tweet e non sanno cos’è un reel! Si vantano delle loro playlist musicali, ma poi dentro di loro rimpiangono i vinili che conservano come sacre reliquie. Hanno l’amaro compito di essere due volte padri: dei propri figli e dei loro genitori.

E poi finalmente i millennials: la nuova generazione nata e cresciuta nell’era digitale. Maestri nell’arte delle emoji e dei social media. Questa generazione è sottovalutata sia dai boomer che da quelli della generazione X, perché sono visti come coloro che fanno dello smartphone un’estensione del proprio braccio e che trovano nelle maratone televisive su Netflix il loro rifugio naturale.

Quello di Marone è stato un invito  a guardarci dentro e riflettere sull’evoluzione e il cambiamento della società moderna. Con la sua voce calma, misurata e il classico tocco di acuto humor, ci ha offerto un resoconto arguto delle esperienze e del vissuto di ciascuna generazione. Il  reading  è stato arricchito dalla musica delicata e coinvolgente di Davide D’Alò, che con il suo flauto ha sottolineato i passaggi più intensi della lettura. L’interazione intrattenuta da Marone con il pubblico è stata raffinata e intelligente ed ha coinvolto gli spettatori stimolandoli nelle riflessioni.

Alla fine della performance l’atmosfera è permeata da un senso di consapevolezza e comprensione delle gioie e sfide che accomunano le diverse generazioni; perché, in definitiva, ognuna di queste porta con sé un mix intenso di caratteristiche, stereotipi e desideri, che rendono lo spettacolo della vita umana ancora più intrigante e divertente.

E come disse Oscar Wilde, “La vita è troppo importante per essere presa sul serio”. Quindi godiamoci questo spettacolo con il sorriso sulle labbra ed il cuore leggero.

 

 

Napoli – Nuovo Teatro San Carluccio

Stagione 2023/2024

 

9-10 marzo

 

Lorenzo Marone in

 

Generazione X. Monologo semiserio di un cinquantenne impreparato

Racconto inedito scritto e interpretato da Lorenzo Marone

 

Accompagnamento musicale: Davide D’Alò

 

 

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