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Shakespeare 2.0: Lo stupro di Lucrezia – recensione teatrale

-di RITA BORELLI-

 

Le luci si spengono in sala, creando un’atmosfera sospesa tra il silenzio e l’attesa. Fa il suo ingresso sul palco un maestro di violino: Davide Alogna. La sua musica incanta e trascina il pubblico con un’esecuzione bellissima su di un pezzo di J.S. Bach: la Ciaccona dalla Partita BWV 1004. Le note, avvolte dalla maestosità del compositore tedesco, riempiono l’aria e preparano il terreno per quella che sarà una serata di grandi emozioni.

Questa serata straordinaria continua con un reading teatrale di Claudio Santamaria e Francesca Barra, in data unica l’8 Marzo, festa della donna, al Teatro Quirino Vittorio Gassman. La performance, intitolata Shakespeare 2.0: Lo stupro di Lucrezia, su coordinamento artistico e ideazione a cura di Elena Marazzita.

Sul finire del primo pezzo, Santamaria e Barra fanno il loro ingresso sul palco. Con voci determinate e profonde, iniziano il racconto di una leggenda immortale di molti secoli fa che ha ispirato Shakespeare: la storia di Lucrezia. Una figura leggendaria ed enigmatica che incarna l’essenza della virtù e del sacrificio. Tra le opere teatrali del bardo, Lo stupro di Lucrezia emerge come una testimonianza straordinaria, affrontando con sensibilità il tema della violenza di genere e del femminicidio.

Con la stessa maestria con cui Alogna ed il suo violino hanno incantato con le note di Bach, così Shakespeare incanta con i suoi versi, raccontando la vicenda straziante di Lucrezia, una donna di straordinaria bellezza e virtù, famosa per la sua irreprensibile rettitudine e castità, che, sposata con il nobile romano Collatino, fu violentata da Sesto Tarquinio, figlio del re di Roma, mentre il marito era lontano. Dopo l’atto di violenza, Lucrezia, tormentata da profonda angoscia e disperazione e sentendosi indegna di continuare a vivere, decise con un atto di auto-sacrificio di togliersi la vita, perché come scriveva George Eliot: “In ogni tragedia c’è il germe di una grande verità”.

Shakespeare manifesta in ogni verso profonda compassione per la sofferenza di Lucrezia, facendo rivivere i suoi tormenti con intensità. Il dramma di questa donna diviene anche un nostro viaggio nel dolore, in un alternarsi di desideri, doveri e ideali morali identici a quelli provati dalla protagonista. Shakespeare non ci mostra solo una storia di sofferenza e tragedia, ma soprattutto di speranza, affinché anche nei tempi più bui, la luce della dignità e della giustizia possa ancora brillare.

L’interpretazione narrativa di Claudio Santamaria e Francesca Barra rapiscono lo spettatore in un turbine di emozioni. Riescono a dare voce all’atroce sventura dell’anima di Lucrezia con potenza e gravità. La loro performance è un esplicito richiamo contro ogni forma di violenza e sopraffazione, che offre spunto di meditazione sulle devastanti conseguenze dello stupro e sulla lotta per la dignità delle donne.

Al termine della loro lettura, entrambi gli attori estendono la narrazione correlandola ai nostri tempi, in cui la violenza e sopraffazione contro le donne continuano ad essere tristemente comuni. Ricreano emozioni e significati con la loro capacità di connettere passato e presente, e con sensibilità e acuta consapevolezza delle questioni sociali, ricollocano la storia di Lucrezia nel mondo moderno. Perché il persistere delle ingiustizie e delle violenze contro le donne che ancora oggi ci affliggono, dobbiamo guardarle, affrontarle e risolverle una volta per tutte e  senza ulteriori incertezze e indecisioni.

In conclusione, Shakespeare 2.0: lo stupro di Lucrezia non è stato solo uno straordinario racconto di forza espressiva, ma anche la testimonianza della perseveranza e della dignità delle donne di fronte alla violenza e all’ingiustizia.

 

TEATRO QUIRINO VITTORIO GASSMAN

8 marzo 2024 ore 21.00

CLAUDIO SANTAMARIA e FRANCESCA BARRA

in SHAKESPEARE 2.0. LO STUPRO DI LUCREZIA

evento speciale fuori abbonamento

Claudio Santamaria, voce recitante

Francesca Barra, voce recitante

Davide Alogna, violino

ideazione e coordinamento artistico a cura di Elena Marazzita

PROGRAMMA MUSICALE

J.S. Bach: Ciaccona dalla Partita BWV 1004 per violino solo
G.F. Telemann: Sicilienne dalla Fantasia in si minore per violino solo
C.W. Gluck: Melodia da “Orfeo ed Euridice”
E. Ysaye : “Obsession” per violino solo
E. Ysaye: “Les Furies” per violino solo

 

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