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Pierino e il lupo – recensione teatrale

-di RITA BORELLI-

 

Nel panorama musicale del XX secolo, sono poche le opere che possono vantare una fusione perfetta tra narrazione e melodia come quella di Pierino e il lupo di Sergej Prokof’ev. È un capolavoro immortale, nato in sinergia tra la genialità compositiva di Prokof’ev e quello di una fiaba intramontabile che conduce grandi e piccini in un mondo di magia sonora e di immaginazione.

Un incantesimo quello generato dall’esibizione degli oltre 100 bravissimi elementi della JuniOrchestra Young dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia, che si sono esibiti il 7 e 8 Aprile nella sala Santa Cecilia dell’Auditorium Parco della Musica Ennio Morricone a Roma. In un’atmosfera palpitante di bravura, questi giovani hanno brillato sul palcoscenico guidati con grande abilità dal Direttore d’Orchestra Simone Genuini e affiancati dalla coinvolgente narrazione di Stefano Fresi.

Pierino e il lupo  è una fiaba musicale del 1936, ambientata in un pittoresco villaggio russo. L’opera narra le vicende di Pierino, giovane audace e determinato, di un lupo dal feroce appetito e di altri animali. Malgrado gli avvertimenti premurosi del nonno, Pierino sceglie di avventurarsi nella foresta e di sfidare il destino. In questo universo verde, dimora un lupo vorace, intento a placare la propria fame a spese degli incauti animali e anche degli abitanti del villaggio. Durante il suo girovagare, Pierino si imbatte in un piccolo uccellino, un’anatra e un gatto, i quali gli danno preziosi consigli puntualmente trascurati dal ragazzo. È solo quando si ritrova a confronto diretto con la temibile bestia che Pierino sfodera  astuzia e coraggio, riuscendo a imprigionare la belva conquistando, di conseguenza, l’ammirazione dei suoi concittadini, nonno incluso, e diventando l’eroe della sua comunità.

Le affinità tra la fiaba di Pierino e il lupo e  Cappuccetto rosso si rivelano nell’innocenza e nella giovinezza dei due protagonisti, entrambi alle prese con le insidie della vita. Le due narrazioni tuttavia differiscono profondamente nella loro essenza simbolica. In Cappuccetto rosso, infatti, il pericolo incarnato dal lupo serve come monito educativo della cautela che deve essere adottata nei confronti degli sconosciuti. In  Pierino e il lupo, invece, quello che Prokof’ev tende ad evidenziare è il periodo di rigida censura e controllo artistico imposto dal regime staliniano. Attraverso la fiaba musicale, Prokof’ev trasmetteva messaggi sottili e critici verso l’oppressivo sistema sovietico. Il lupo del suo racconto, trascendendo la figura dell’antagonista, simboleggia la repressione esercitata dalla dittatura del tempo. Pierino, al contrario, è l’emblema del coraggio e resistenza di un popolo che, nonostante l’asfissiante clima di oppressione dell’epoca, aspira a liberarsi dal giogo dell’autoritarismo.

Che magnifico pomeriggio musicale quello regalato dalla JuniOrchestra Young dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia! Ha mostrato tutta la sua vivace e talentuosa energia, con bravura leggerezza e profondo coinvolgimento. Un’orchestra che ha dimostrato di possedere una competenza e una passione fuori dal comune che nulla hanno da invidiare ai più esperti musicisti. Fin dalle prime note della Marcia op. 99 di Prokof’ev e dall’Highlights from Jurassic Park di John Williams, il pubblico ha potuto apprezzare la loro perfezione tecnica di pari passo alla sensibilità interpretativa. Ogni brano è stato eseguito con intensità, trascinando ognuno dei presenti in un viaggio fatto di sfumature, colori e armonie. Ogni nota è riuscita a trasmettere gioia, malinconia, timore e speranza. La loro abilità tecnica è stata impressionante.

Che dire poi della interpretazione della fiaba fatta da Stefano Fresi come voce narrante? Ha aggiunto quel  tocco di magia e vivacità con stile accattivante. La sua voce, ricca di sfumature e intonazioni, ha saputo catturare l’attenzione dei presenti, trasportandoli nel mondo incantato della fiaba. Ha caratterizzato i personaggi con ironia e levità rendendo ogni avvenimento divertente. La sua capacità di infondere vita alla narrazione ha creato un legame con il pubblico, in special modo con tutti i bambini presenti.

Il maestro Simone Genuini si è distinto per la sua direzione d’orchestra esibendo una straordinaria sensibilità nell’orientare ciascuno dei giovani talenti e mettendone in luce le loro indiscutibili doti.

Uno spettacolo bello, coinvolgente, dove sorriso e armonia si sono fusi in un’atmosfera leggera e piacevole.

 

AUDITORIUM PARCO DELLA MUSICA ENNIO MORRICONE, ROMA

SALA SANTA CECILIA

DOM 7 APRILE – LUN 8 APRILE

JuniOrchestra Young dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia
direttore Simone Genuini

voce recitante Stefano Fresi

Prokof’ev Marcia op. 99
Williams Highlights da Jurassic Park (arrangiamento Calvin Custer)
Prokof’ev Pierino e il lupo

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