-di RITA BORELLI-
Nel cartellone del Teatro Vascello, a conclusione di una stagione densa spicca l’opera di Giovanni Testori La Maria Brasca, in scena dal 21 al 26 Maggio, con l’intelligente regia di Andrée Ruth Shammah. Il ruolo principale è stato affidato a una straordinaria Marina Rocco, affiancata dalle eccellenti interpretazioni di Mariella Valentini, Luca Sandri e Filippo Lai.
Maria Brasca è una figura complessa e poliedrica che si impone con vigore nel contesto storico degli anni Sessanta, un periodo caratterizzato da un intenso fermento sociale e culturale in Italia. L’autore, attraverso lei, ci offre una riflessione profonda sulle contraddizioni e le sfide dell’identità femminile in un’epoca di transizione, illuminando le tensioni e le trasformazioni che definiscono il ruolo delle donne in una società in rapida evoluzione. Maria è colei che sfida apertamente le tradizioni sociali, sentendosi libera dai “legacci delle convenzioni”. Questo sentimento di libertà è evidente nella sua decisione di vivere una relazione d’amore con un uomo più giovane, atto che ritrae un gesto di rivolta contro i codici morali e sociali dominanti. La sua tenacia e passione nel difendere questo sentimento, considerato sbagliato da molti, dimostrano la sua forza d’animo e il suo coraggio che vanno ben oltre la semplice sfida alle regole, ma sono un atto di affermazione personale. In questo senso, potremmo dire che Maria Brasca può essere vista come un’antesignana ed eroina della lotta per l’emancipazione femminile, le cui scelte riflettono il complesso cammino verso la libertà e l’uguaglianza delle donne, percorso segnato da compromessi, sofferenze e sottomissioni che testimoniano le profonde radici patriarcali che permeavano, e in certi casi ancora persistono, quella società e quella dei nostri giorni. Maria, pur essendo una ribelle, non riesce tuttavia completamente a sfuggire ai limiti e alle dinamiche di un mondo gretto ed involuto che considerava la donna come un essere inferiore. Testori, testimonia questa visione arcaica sulla donna in modo vivido, rammentandoci che il processo di liberazione sia individuale che collettivo è complesso e segnato da vittorie e sconfitte, ma comunque sempre guidato dalla ricerca di un’autenticità personale. È per questo che Maria continua a lottare per la propria dignità e il diritto di amare ed essere riamata liberamente; perché le donne anche quando sembrano piegarsi, in realtà si sacrificano e preparano le basi alle future generazioni, affinché queste abbiano la possibilità di vivere in un mondo più giusto e libero.
La regia di Andrée Ruth Shammah è stata un brillante esempio di abilità artistica, in cui ogni elemento scenico è stato orchestrato con una precisione quasi sinfonica. Shammah ha dimostrato una straordinaria capacità di interpretare il testo, infondendogli leggerezza e levità, caratteristiche non proprie dell’opera originale di Testori, e che hanno arricchito la rappresentazione di profondità emotiva e sottigliezza intellettuale. La sua visione registica non solo ha saputo valorizzare l’essenza del testo, ma ha anche esaltato le qualità interpretative dell’intero cast.
Marina Rocco ha tratteggiato una Maria Brasca di eccezionale intensità e raffinatezza. La sua interpretazione è stata un trionfo di sensibilità e profondità psicologiche, caratterizzate da una spontaneità che ha catturato con naturalezza disarmante l’essenza del personaggio. È riuscita a evocare una gamma di emozioni con una autenticità rara nel panorama teatrale. Anche gli altri interpreti meritano una menzione speciale per avere offerto una performance di altissimo livello. Mariella Valentini si è distinta per la sua presenza scenica e la sua capacità di modulare voce e gesti con impeccabile precisione, dando vita ad un personaggio di straordinaria complessità e umanità. Luca Sandri è riuscito a bilanciare abilmente momenti di intensa drammaticità con sprazzi di sottile ironia ed offrendo una prova attoriale di grande profondità. Filippo Lai ha arricchito il tutto con una prova di grande forza espressiva, caratterizzata da una sensibilità artistica tale da conferire al suo personaggio una presenza scenica intensa e tutt’altro che scontata e logica nella sua lettura.
Lo spettacolo si è rivelato una lente attraverso cui esaminare le intricate relazioni umane, riflettendo sulle sfide e le contraddizioni della vita di ieri come quella di oggi (soprattutto di quella di oggi, si può dire), rivelandoci una prospettiva acuta della società italiana nel suo complesso e nelle sue taciute meschinità piccole e grandi.
E una domanda sorge in cerca di una risposta: Maria, alla fine, dovrà adattarsi allo stereotipo del suo tempo accettando un ruolo di donna sottomessa all’uomo dominatore? Per scoprirlo, non resta che andare ad assistere allo spettacolo.
TEATRO IL VASCELLO
Dal 21 al 26 Maggio
LA MARIA BRASCA
di Giovanni Testori
con Marina Rocco, Mariella Valentini, Luca Sandri, Filippo Lai
regia Andrée Ruth Shammah
uno spettacolo di Andrée Ruth Shammah
scene Gianmaurizio Fercioni
costumi Daniela Verdenelli
luci Oscar Frosio
musiche Fiorenzo Carpi
riallestimento a cura di Albertino Accalai per la scena e Simona Dondoni per i costumi
assistente alla regia Diletta Ferruzzi

