-di RITA BORELLI-
Vi è mai capitato di assistere a una messa in scena che sia, a sua volta, una prova teatrale? Se la risposta è no, non potete perdere lo spettacolo Da questa sera si recita a soggetto!Il metodo Pirandello, in scena al Teatro Ambra Jovinelli. Si tratta di un’opera rara e singolare, in cui Paolo Rossi porta avanti un’ardita sperimentazione: la rappresentazione si sottrae alle convenzioni e adotta come unico linguaggio una vera e propria improvvisazione. È uno spettacolo che, spinto dall’audacia e dall’intelligenza di Rossi, non solo omaggia Luigi Pirandello, ma scava nelle radici stesse del teatro, portandolo a un livello di disarmante autenticità.
La scena vive del presente, della stessa imprevedibilità che permea la vita reale. Rossi, col suo estro, non si limita a evocare Pirandello, ma lo reinterpreta, tracciando un ponte ideale tra il teatro classico e quello contemporaneo, in cui realtà e finzione si confondono senza filtri. L’elemento centrale è l’improvvisazione, quel “recitare a soggetto” che infrange la prevedibilità di una trama e un copione, sfidando attori e pubblico in un azzardo che diviene la vera forza dello spettacolo. Rossi, come un capocomico di altri tempi, guida il cast e gli spettatori in una “terra di mezzo” in cui i confini tra finzione e realtà si dissolvono. Proprio come desiderava Pirandello, il pubblico non è relegato a un ruolo passivo, ma diventa parte integrante della rappresentazione, quasi fosse un membro della compagnia stessa. Ed è invitato a partecipare emotivamente e intellettualmente alla messinscena, rompendo la famosa “quarta parete”. In questo modo, lo spettatore non è più solo qualcuno che guarda, ma un artefice, quasi un coautore dell’opera stessa man mano che prende forma.
Lo spettacolo, inoltre, offre una provocatoria riflessione su cosa oggi abbia preso il posto del teatro di Pirandello. In un’epoca dominata dai social media, in cui siamo tutti “in cerca d’autore” e spesso vittime della cultura della performance, Rossi, con la sua ironia tagliente, suggerisce che il teatro possa riflettere su questo bisogno universale di approvazione, e dunque indicarne i limiti in modo creativo e propositivo. In altri termini, la scena è vivente, e non più solo un muto fondale di legno.
E a proposito della scenografia realizzata da Lorenza Gioberti,minimalista; e dei costumi essenziali di Elisabetta Menziani: anche questi elementi seguono la filosofia dello spettacolo: dunque, a catturare l’attenzione non è più solo la spontaneità (finta o reale?) degli attori, ma anche il palco per intero e la platea (quale palco? E quale platea?). Le luci di Elena Vastano, spesso mantenute accese, amplificano il ritmo della rappresentazione, rispecchiandone la continua fluttuazione emotiva e narrativa. Ogni serata diviene, dunque, un’opera unica, un viaggio senza garanzie, dove il copione lascia spazio alla sfida della verità, libera dalle sicurezze di una trama predeterminata.
Rossi sa destreggiarsi tra ironia e sprazzi di malinconia con leggerezza, mostrando abilità nel tenere viva la tensione, pur non mancando di omaggiare Pirandello, la cui lezione di teatro vive qui in tutta la sua potenza. Va tuttavia notato, in modo garbato, che l’intensità della performance, per quanto avvincente, in alcuni momenti si dilunga forse oltre il necessario, correndo il rischio di affievolire l’impatto emotivo del gioco pirandelliano.
L’esito finale è comunque una rappresentazione che si rivela minuto dopo minuto, e che resta sospesa tra provocazione e ironia, leggerezza e riflessione profonda. Rossi e la sua compagnia non si limitano a recitare, ma invitano il pubblico a partecipare e vivere una ricerca condivisa di significati che trascendono il teatro e si insinuano nella vita, lasciando un’impressione che continua a risuonare ben oltre il calare del sipario. Ma poiché il sipario non cala, il pubblico che lo desidera può unirsi agli artisti in un ballo liberatorio.
TEATRO AMBRA JOVINELLI
dal 30 ottobre al 10 novembre 2024
DA QUESTA SERA SI RECITA A SOGGETTO!
Il Metodo Pirandello
drammaturgia di Paolo Rossi e Carlo G. Gabardini
con gli attori Emanuele Dell’Aquila, Alex Orciari, Caterina Gabanella, Laura Bussani, Alessandro Cassutti
e con la partecipazione del pubblico
Aiuto regia Luca Orsini
Scene Lorenza Gioberti
Costumi Elisabetta Menziani
Luci Elena Vastano
Ideazione e regia di PAOLO ROSSI

