L’epica del femminile nella letteratura

di Francesca Vian

C’è una scrittrice che segna l’epica del femminile nella letteratura. E’ Maria Antonietta Torriani, in arte la marchesa Colombi (Novara 1840 – Milano 1920), la prima firma femminile del Corriere della Sera (nell’immagine di copertina Jules Breton, La fine della giornata di lavoro, 1886-87).

Nella sua narrativa  ci sono anche gli uomini, le loro fatiche, le loro speranze. Ma sullo stesso piano della narrazione, le donne  diventano protagoniste di un mondo che vede le cose diversamente: lo sguardo del femminile. Ce ne fa respirare la forza e la grandezza. Ci fa sentire il dolore dei giorni durissimi, per vincere la battaglia di ogni giorno.

E’ un femminile vero, senza inutile spargimento di zucchero: realistico, ironico, un tantino ribelle, e comunque consapevole della sequela di pregiudizi che inceppa la vita di ogni donna.

E’ una letteratura alta e travolgente.

La scrittrice è stata presto accantonata dai contemporanei, con la felice eccezione di Benedetto Croce, che le dedica un saggio: secondo lo studioso, la sua prosa è “semplice e commovente“. Egli esamina il romanzo In risaia: “Descrive la dura vita e lo sfruttamento esercitato da speculatori sulle povere risaiole“.

In risaia è un capolavoro e non  ha nulla da invidiare a Germinale di Zola. Le mondine della marchesa Colombi, i minatori del grande scrittore francese testimoniano la consapevolezza dei lavoratori, una leva di progresso, il loro anelito verso un domani migliore, che non sono mai disposti a barattare. Ma nella scrittrice gli sguardi delle donne sovrastano lo sfondo: i loro punti di vista, il loro dolore e la loro gioia, sono vissuti senza troppo riconoscimento sociale, con il contrappeso delle fatiche quotidiane, che si aggiunge a quello dei giudizi degli uomini.  Un’epica straordinaria, “semplice e commovente“, come scrive il Croce.

Anche Italo Calvino la riscopre, e fa pubblicare in una sua collana, nel 1973, Un matrimonio in provincia. Egli ne parla così: «Si riconosce una voce di scrittrice che sa farsi ascoltare qualunque cosa racconti, perché è il suo modo di raccontare che prende, il suo piglio dimesso, ma sempre concreto e corposo, con un fondo di sottile ironia: di quell’ironia su se stessi che è l’essenza dello humour».

L’ironia è davvero una peculiarità: domina tutte le pagine e quasi non la si avverte, per la sua forza pervasiva e leggera.

La scrittrice è di una modernità assoluta, e traccia un’epica del femminile che sovrasta lo scorrere del tempo. Si trattiene il respiro, nel timore di come andranno a finire tante vicende umane, ma la marchesa Colombi non delude mai.

Per la grande testimonianza letteraria della marchesa Colombi, siamo in debito con la casa editrice Interlinea di Novara: ha ripubblicato le opere principali in ottime edizioni a costo contenuto. Ora è possibile leggere In risaia, Un matrimonio in provincia, Gente per bene.

Gente per bene è un galateo: ci insegna le buone maniere, il rispetto come dimensione del vivere, un rispetto che è anche per se stessi, un rispetto che si eleva sopra la narrazione dominante del femminile e dei rapporti umani: il disprezzo per la guerra delle madri, l’accettazione della propria sorte, la solidarietà con le persone meno colte o meno fortunate.

Antonia Arslan scrive della “visione illuministica e positiva della Colombi, protesa a disegnare un mondo migliore, che non recida i legami con il passato ma ne superi gli errori e le angustie senza arrischiate fughe in avanti“.

In questa letteratura, in questa epica del femminile, c’è tanta fatica, un travaglio che a volte sembra insostenibile, ma c’è anche il coraggio di credere ancora e nonostante tutto nel futuro, perché – scrive la marchesa Colombi nel suo galateo – “La vita è tutta una festa“.

 

francescavian

2 thoughts on “L’epica del femminile nella letteratura

  1. Bellissimo l’ articolo di Francesca Vian sulla scrittrice Marchesa Colombi. In questa giornata, 8 marzo, è doveroso ricordare una grande donna che ha prestato particolare interesse al mondo femminile e soprattutto allo sfruttamento e al disagio nella società ottocentesca. Una scrittrice raffinata la Marchesa Colombi ed è un piacere leggerla. Grazie

  2. Bellissimo articolo! Francesca Vian ci presenta una grande scrittrice, la Marchesa Colombi, che pochi oggi conoscono. È un invito alla lettura delle sue opere e alla scoperta di una donna dell’ Ottocento di grande attualità. Grazie!

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