-di RITA BORELLI-
Noi Giuda è lo spettacolo con il quale il Teatro Parioli-Costanzo conclude la stagione 2023/24 e si congeda dal suo pubblico. La rappresentazione scritta e diretta da Angelo Longoni vede come unico attore protagonista Massimo Ghini. Il titolo della pièce è suggestivo, e sembrerebbe essere un invito a scrutare con occhi nuovi e disincantati uno dei personaggi più discussi e affascinanti della tradizione cristiana: Giuda.
Nel panorama delle rappresentazioni teatrali che esplorano tematiche religiose, Noi Giuda è un’opera che, con razionalità, sensibilità e una sottile vena ironica, si avventura nelle tradizioni cattoliche, spingendo lo spettatore a riflettere sul significato intrinseco di peccato, perdono e redenzione. Attraverso una nuova prospettiva, lo spettacolo ci introduce all’enigmatico personaggio di Giuda Iscariota, costringendoci a riconsiderare luoghi e fatti comunemente accettati come dogmi incontestabili, senza averne del tutto esplorato i sottili simboli sottostanti. Con un’analisi scrupolosa degli eventi evangelici, l’opera riformula il ruolo di Giuda, presentando il suo tradimento non come esercizio di libero arbitrio, ma come possibile strumento di un disegno divino più ampio e ineluttabile. In questa nuova luce, Giuda – quale simbolo dell’umanità stessa – sfugge alle categorie di condanna o assoluzione, richiedendo piuttosto una valutazione priva di preconcetti. L’esposizione dei fatti evangelici e dei loro significati simbolici assume così una nuova dimensione, che invita lo spettatore a una riflessione diversa e innovativa sul gesto di Giuda, quale possibile esito di un piano divino trascendente. Attraverso la drammaturgia di Longoni, anche le figure di Gesù e del suo famoso traditore emergono in un ritratto più articolato e complesso, mentre gli eventi sacri e i simboli del Nuovo Testamento acquisiscono nuove sfumature e stimolano una riflessione sul significato autentico della storia evangelica. La relazione dinamica tra Giuda e Gesù si rivela come un intreccio simbolico di più sensi interconnessi che portano una luce nuova ed una comprensione diverse delle figure centrali del cristianesimo e del loro impatto sulla storia umana.
Tuttavia, nonostante la profondità concettuale e la ricchezza simbolica del tema trattato, Noi Giuda rischia a tratti di trasformarsi in un esercizio di “catechismo teatrale”. Pur essendo evidente la riflessione filosofica e teologica, manca talvolta di una connessione diretta con l’esperienza umana e contemporanea. Un maggiore equilibrio tra profondità concettuale e coinvolgimento emotivo avrebbe reso lo spettacolo più accessibile e coinvolgente. L’opera pur distinguendosi per la capacità di esplorare i confini della narrazione religiosa, offre in alcuni frangenti una visione superficiale su verità spirituali già note. Nonostante ciò, la rilevanza teologica e i nuovi spunti di riflessione offerti rendono lo spettacolo meritevole di essere visto e discusso.
Massimo Ghini è riuscito a stabilire un dialogo e un’interazione con il pubblico attraverso una narrazione intensa e coinvolgente. Sebbene la sua performance non sia stata eccellente come in altre occasioni, è risultata comunque pregevole. Con una padronanza dei tempi e la profonda comprensione del testo e del personaggio, Ghini ha catturato l’attenzione degli spettatori, guidandoli in un viaggio emotivo ricco di sfumature. La sua abilità di comunicare empatia, pur meno rilevante in questo spettacolo, ha comunque instaurato un legame genuino con gli spettatori e reso la sua interpretazione raffinata e accattivante.
La regia e il testo di Angelo Longoni, sebbene presentassero alcune lacune, sono riusciti a mantenere vivo l’interesse per l’opera. L’idea innovativa di proiettare sul maxischermo scene di film che si integravano con il monologo è stata pregevole e particolarmente apprezzata. L’attenzione ai dettagli è emersa attraverso una direzione capace di sottolineare i momenti cruciali della narrazione e di creare una sinergia armoniosa tra luce, suono e movimento. Possiamo in definitiva affermare che grazie all’interpretazione di Ghini e alla regia di Longoni, gli spettatori hanno ricevuto una scossa intellettuale che li ha lasciati con un singolare mix di interrogativi e illuminazioni, proprio come il misterioso personaggio di Giuda continua a suscitare da secoli.
TEATRO PARIOLI COSTANZO
MASSIMO GHINI in
NOI GIUDA
scritto e diretto da Angelo Longoni
Musiche originali composte da Paolo Vivaldi in collaborazione con Aldina Vitelli
aiuto regia di Lorenzo Rossi
video di Gianni Del Popolo
produzione Il Parioli
produttore esecutivo Enzo Gentile
