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Aspettando Re Lear – recensione teatrale

-di RITA BORELLI-

 

Lo spettacolo Aspettando Re Lear, in scena al Teatro Quirino Vittorio Gassman sotto la regia di Alessandro Preziosi, rielabora la tragedia shakespeariana in una chiave moderna, affrontando tematiche universali come potere e follia, natura e cultura, che risuonano di grande attualità. La rilettura di Preziosi non si limita a una semplice trasposizione scenica, ma crea un contesto interpretativo grazie alla scenografia di Michelangelo Pistoletto e alle musiche di Giacomo Vezzani, che aprono riflessioni profonde sulla condizione umana contemporanea. Al centro della narrazione troviamo il conflitto tra padri e figli, che si evolve in un’esplorazione delle responsabilità generazionali e delle eredità morali, evidenziando come la “cecità” dei padri condizioni scelte e destini delle future generazioni.

Il Lear di Preziosi è un personaggio in bilico tra follia e lucidità, simbolo di una società cieca che avanza verso l’autodistruzione senza comprenderne le conseguenze. La regia, ispirandosi ad Aspettando Godot di Beckett, stabilisce un parallelismo con l’attesa sospesa, senza risposte, qui però resa da una presenza ineluttabile e tangibile: un destino tragico che unisce tutti i personaggi. L’abdicazione di Lear, anziché portare alla consapevolezza, diventa un viaggio nell’assurdo, un percorso che conduce alla disintegrazione di ogni ordine umano e naturale. Preziosi ci invita, con sottile ironia, a riflettere non solo sulla follia di un re, ma sul disgregarsi inesorabile degli equilibri che l’umanità credeva di poter controllare.

La scenografia di Pistoletto riflette la frammentarietà della modernità: un mosaico di elementi che rimanda alle contraddizioni della nostra epoca. Al cuore di questa visione si trova il “Terzo Paradiso”, simbolo di connessione tra natura e artificio, rappresentato come un fragile equilibrio. Ogni dettaglio scenico – dai costumi riciclati alla graduale spoliazione degli abiti degli attori – è un rifiuto delle apparenze e una ricerca di autenticità. Anche l’uso di materiali ecosostenibili per i costumi è un gesto significativo, una riflessione sul consumismo e un invito a riscoprire l’essenziale. Ogni elemento sul palco contribuisce a trasmettere un messaggio potente: liberarsi del superfluo e ritornare alle radici dell’esistenza.

Le musiche di Giacomo Vezzani, talvolta dissonanti rispetto alla scena, amplificano i momenti di decadenza, accrescendo il senso di disorientamento di un Lear che vaga tra sogno e realtà, ormai ridotto alla sua essenza. In questo Lear spogliato di potere e identità emerge un uomo solo, che deve confrontarsi con le sue scelte e con la propria cecità: metafora della condizione umana.

Il lavoro di Preziosi abbraccia un approccio multidisciplinare che va oltre il tributo a Shakespeare, trasformando il palco in un laboratorio di domande rivolte direttamente allo spettatore. Nel ruolo di Re Lear, il nostro bravissimo attore offre un’interpretazione intensa, capace di incarnare il peso di un potere svuotato di significato e la follia che ne deriva. Con un equilibrio di malinconia e ironia, rende il ritratto di un re pervaso di dolorosa umanità, coinvolgendo il pubblico in un viaggio di vulnerabilità e disgregazione.

Nando Paone è straordinario nel ruolo di Gloucester, offrendoci una prova di grandissimo attore. Notevole e sfaccettata anche l’interpretazione di Arianna Primavera. Ma è l’intero cast a dare corpo e intensità a questa messa in scena, dando vita ai conflitti e alle contraddizioni che animano il dramma familiare e universale di Re Lear.

Aspettando Re Lear non è solo uno spettacolo teatrale, ma un’esperienza che sfida e riconsidera il significato del potere, l’eredità dei padri e la necessità di ritrovare un senso oggi smarrito. La caduta di Lear diventa una caduta collettiva, una riflessione universale su un’umanità in crisi, sospesa sul baratro di una storia che si ripete e cerca, inesorabilmente, le proprie risposte.

TEATRO QUIRINO VITTORIO GASSMAN

5.17 novembre

PATO srl, Teatro Stabile del Veneto e Teatro della Toscana
presentano
ALESSANDRO PREZIOSI
NANDO PAONE

ASPETTANDO RE LEAR

di Tommaso Mattei
da William Shakespeare

opere in scena Michelangelo Pistoletto

costumi Città dell’arte/Fashion B.E.S.T
Olga Pirazzi, Flavia La Rocca, Tiziano Guardini

musiche Giacomo Vezzani
supervisione artistica Alessandro Maggi

 

personaggi e interpreti
Re Lear: Alessandro Preziosi
Gloucester: Nando Paone
Kent Roberto: Manzi
Cordelia Arianna: Primavera
Edgar: Valerio Ameli

regia ALESSANDRO PREZIOSI

 

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